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Immagine presa dal web |
La nostra Valentina, Guida Turistica di Roma e Provincia, ci suggerisce un nuovo Itinerario d’Autore e stavolta ci porta a scoprire Roma… in un’ora. Pensate sia impossibile? Lasciatevi guidare dall’esperta!
Siete a Roma, nella maestosa Città Eterna, nel museo a cielo aperto più grande del mondo. Vorreste vedere tutto ma avete soltanto un’ora a disposizione.
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Credits Valentina Nera |
Non appena si apriranno le porte dell’ascensore, vi troverete sulla Terrazza delle Quadrighe, e probabilmente rimarrete senza parole davanti a quel panorama mozzafiato.
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Credits Valentina Nera |
Alternando lo sguardo sui palazzi, sulle chiese e sulle cupole barocche del centro e continuando fino in fondo, troverete lo Stadio Olimpico, inaugurato il 17 maggio 1953; rappresenta il più capiente impianto sportivo di Roma, secondo in Italia solo al Meazza di Milano.
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Immagine presa dal web |
E se volete guardare meglio, sulla terrazza sono installati dei cannocchiali, che aumenteranno ancora di più la vostra visione e percezione della città.

Genazzano è un paese in provincia di Roma che si erge su un blocco di tufo nella parte meridionale dei Monti Prenestini. Fu abitato fin dall’epoca romana, e data la vicinanza con la capitale e l’amenità della zona, fu sede di ville e dimore aristocratiche e imperiali. Il paese ha dato i natali a Papa Martino V, al secolo Oddone Colonna (1368-1431) il quale, incoronato nella cattedrale di Muster a Costanza nel 1417, riportò nel 1420 la sede papale definitivamente a Roma ponendo fine alla “cattività avignonese”. Il primo documento che attesta l’esistenza del ramo autonomo dei Colonna di Genazzano è un mandato pontificio del 5 novembre 1257 redatto per la volontà di Pietro Colonna di Genazzano di muovere causa contro gli eredi dello zio paterno Oddone Colonna di Olevano.
Il borgo è ricco di testimonianze che si riferiscono alla famiglia Colonna. Il Castello Colonna, oggi di proprietà comunale, si erge nella parte più alta dell’abitato e la storia è legata indissolubilmente alla famiglia. Il primo documento che riguarda un castrum risale al 1022. Nel 1151 papa Eugenio III concesse in perpetuo a Oddone I, signore di Colonna e Zagarolo, il feudo nel quale verosimilmente era compreso anche Genazzano. Proprio in questo periodo il Castello fu ampliato soprattutto per quanto riguarda le prime fortificazioni; ma fu con l’avvento di Papa Martino V che il palazzo prese le fattezze attuali. Oggi ospita il CIAC (Centro Internazionale di Arte Contemporanea) e, tra gli eventi più significativi che ha ospitato nel corso del tempo, è d’obbligo segnalare “Le Stanze” manifestazione artistica svoltasi tra la fine del 1979 e l‘inizio del 1980, curata da Achille Bonito Oliva, che ha visto l’esposizione delle principali opere delle Transavanguardia.
Chi mi segue da un po’ sa che sono un amante dei B&B e degli hotel a conduzione famigliare, piccole realtà sorrette da grande passione e cura dei particolari dove ci si sente subito a proprio agio. Nella mia esperienza di viaggio ho sperimentato come il soggiornare in una piccola struttura, dove le camere sono allestite e personalizzate secondo il gusto del gestore, come se fossero stanze di un’abitazione privata, fa la differenza, aiuta a vivere una dimensione più rilassata e permette di entrare in contatto con la gente del posto; spesso i gestori di questi piccoli hotel sono una miniera di informazioni e consigli, persone pronte a condividere con gli ospiti tutto l’amore che hanno per la loro terra.
Oggi vi voglio parlare de Il Noceto, un B&B ad una trentina di chilometri da Roma ma lontano dal traffico della capitale, immerso nella quiete della campagna laziale. A colpirmi è stata la filosofia che sta alla base del progetto.
Il Noceto è al contempo un’idea culturale, enogastronomica e turistica. Cultura dell’arte culinaria, del cibo sano, biologico e a km zero. Il nome stesso rimanda alla produzione di noci, qui attenta a garantire la conservazione delle qualità racchiuse dentro un guscio: sapore, profumo, fragranza, tradizione, salute, genuinità e bontà.
Accanto alle noci, tanti altri prodotti coltivati con cura e rispetto dell’ambiente per offrire agli ospiti un’esperienza gastronomica intensa e appagante.
Idea turistica, dove il turismo è inteso a tutto tondo, naturalistico, rurale,storico, archeologico e non ultimo enogastronomico. Immersi nel verde e nella quiete della campagna romana, al Noceto si può vivere il territorio tutto l’anno, riscoprendone le origini, le tradizioni, passeggiando per i centri storici di piccole cittadine o lungo i tanti sentieri naturalistici.
Oltre a visitare Roma, che può essere raggiunta comodamente in treno per continuare nel filone del turismo ecologico, ci sono molti altri paesi con una propria tradizione, storia, dialetto e, naturalmente, con i loro piatti tipici da scoprire e gustare: Palestrina, il Museo Archeologico Nazionale, Genazzano, Cave, Artena, Zagarolo, Olevano Romano, Bellegra …tante piccole realtà che aspettano di essere scoperte.
Un’idea originale ed alternativa di concepire un viaggio a Roma abbinando una vacanza nella città Eterna ad un soggiorno a contatto con la natura.
IL NOCETO si trova a Colle Palme, un frazione di campagna del Comune di Cave, situato sui Monti Prenestini, a 40 km a Sud di Roma. Vicino alle uscite autostradali di Valmontone e San Cesareo ed alla stazione del treno di Valmontone e di Zagarolo.

Lucia, romana doc, ci racconta un quartiere poco frequentato dai turisti ma molto suggestivo della sua Roma, accompagnando il testo dalle bellissime immagini scattate dal suo compagno Luca.

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Lucia ci racconta la sua serata sulla spiaggia di Fregene, al Singita:

Eppure fin qui potrebbe non essere ancora abbastanza, perché ciò che mi ha lasciata sorpresa è il susseguirsi di eventi e spettacoli che mai avrei accostato ad una spiaggia: avete mai sentir parlare di artisti circensi in riva al mare? Trampolieri, giocolieri del fuoco, funamboli, danzatrici, acrobati e statue viventi che si muovono sinuosi al ritmo di una musica coinvolgente, raccontando storie come in autentiche pièce teatrali. Ci deve essere il tocco di coreografi esperti negli splendidi vestiti di scena, che si fondono con lo sfondo del mare e del tramonto.
Questo è il Singita Nouveau Cirque.
Eleonora ci racconta un luogo speciale sulla spiaggia di Fregene dove vivere rilassanti momenti gustando un tramonto scandito dal suono di un gong tibetano! Vi sembra strano trattandosi di una spiaggia romana?! Leggete questo post e scoprirete dove cercare queste atmosfere esotiche a pochi chilometri dal cuore storico della capitale.
Oltre la distesa blu del mare solo l’Orizzonte. Il silenzio circostante al tramonto rotto unicamente dal rumore delle onde calme. Federico Fellini aveva visto il mare di Fregene per la prima volta alla fine degli anni Trenta, dopo il suo trasferimento a Roma. E ne era rimasto ammaliato. «Era d’un azzurro puro, che all’improvviso diventava verde, blu notte, rosso fuoco o rosso vino, come il mare cantato da Omero o dipinto da Giorgio De Chirico. Una spiaggia lunghissima», raccontava.
Quel paesaggio fuori dal tempo e dallo spazio sarà il set di molte scene dei suoi film, primi fra tutti “La Dolce Vita” e “Lo Sceicco bianco”.

Questo angolo di paradiso è il locale Singita (“Miracolo” nella lingua Swahili) adatto a chi desidera lasciarsi trasportare da un’atmosfera esotica, da sapori sconosciuti, atmosfere rilassanti e suoni di tradizioni lontane.