Dopo avervela raccontata a parole, ve la racconto in immagini, la bella Anversa, il diamante che brilla lassù nel nord d’Europa, gioiello pronto a farsi indossare, con discrezione, senza pompa magna ma con tanta grazia e armonia di architetture e atmosfere che dispensano tranquillità e un pizzico di poesia, che male mai non fa.
Un viaggio non solo a ritroso nel tempo ma anche alla riscoperta delle nostre radici, è quello che il visitatore si appresta a fare all’interno del MeM, la sezione del Galata dedicata alle migrazioni sia italiane, iniziate alla fine del 1800, ma anche quelle moderne. Non vi nascondo che è stata un’esperienza meravigliosa,emozionante ed istruttiva. Qui ho toccato con mano la disperazione di tante famiglie nostre compatriote, costrette a lasciare le proprie terre per fare fortuna altrove. A volte andava bene altre invece ad attendere queste persone era la morte. 1200 metri quadrati di esposizione per oltre 40 postazioni multimediali, ed è proprio da una di queste postazioni che inizia il viaggio nella memoria: uno schermo interattivo vi permetterà di scegliere alcune lettere (recitate da attori vestiti con abiti del tempo) che i migranti italiani scrivevano ai loro cari rimasti in patria. Subito dopo entrerete nel cuore del museo, ma prima vi verrà consegnato il vostro passaporto (necessario per interagire nelle varie postazioni) da migrante e il biglietto d’imbarco che vi consentirà di salpare per New York!


Always on the move. It’s the first sentence I read on the boards introducing to the Red Star Line Museum, opened last September in Antwerp and dedicated to all those migrants who set sail from the city port to a new life .
The journey these people had to face began even before setting sail , leaving from Germany , Eastern Europe and Russia to arrive in Antwerp, with the money for the ticket of the crossing in third class .
The exhibition is housed within the historic warehouses of the Red Star Line , the shipping company that owned the ships that took this multitude of people on a journey across the ocean to Canada and the U.S. . The stores , which have remained unused for many years after the war marked the abrupt ending of migration, are an important heritage for the city , a symbol of that bridge to America that Antwerp represented for many years.
Lives on the move, now as then. Migration is a timeless story.
Always on the move, sempre in movimento. E’ la prima frase delle bacheche introduttive del Red Star Line Museum, il museo inaugurato lo scorso settembre ad Anversa e che la città ha voluto dedicare a tutti quei migranti che proprio da questo porto si imbarcarono verso una nuova vita.


La casa si trova in pieno centro storico a pochi minuti a piedi del Grote Markt.
Emanuela ci porta a scoprire un altro angolo della sua Genova. Stavolta è andata a visitare per noi il Galata Museo del Mare e qui ce ne racconta la storia e il progetto.
Perché non ci sono venuta prima? Questo è stato il primo pensiero appena entrata al Galatail museo del mare di Genova. Sì lo so di solito questa affermazione si fa alla fine di una visita ma la bellezza di questo museo è tale da lasciare a bocca aperta sin dalle prime sale. Inaugurato nel 2004 anno in cui Genova era stata nominata Capitale Europea della Cultura, il Galata ha visto anno dopo anno crescere il numero dei propri visitatori circa 200.000 nel 2012 e più di 27.500 gli studenti che hanno partecipato alle varie attività didattiche. Pensate oggi è il più grande museo marittimo del Mediterraneo e può ospitare al suo interno ricostruzioni di navi in scala 1:1 come ad esempio quella di una galea genovese del ‘600 lunga ben 42 metri, davvero impressionante! Un viaggio nel tempo è quello che il visitatore si appresta a fare al Galata: il percorso è suddiviso per epoche: età del remo (le galee e l’arsenale), della vela ( caratterizzata dai vascelli), del vapore (piroscafi) e delle migrazioni italiane. In questa prima parte del post vi farò scoprire le prime tre ed inseguito dedicherò un articolo a parte al MeMla sezione dedicata alle storie dei migranti italiani. Cristoforo Colombo è il grande protagonista della prima sala: il famoso esploratore genovese è messo sotto la lente d’ingrandimento: chi era, come vedeva il mondo, quali erano gli strumenti di navigazione che impiegava. A queste e ad altre domande rispondono sia i reperti “fisici” come le lettere autografe o le ricostruzioni delle caravelle, sia le postazionimultimediali che accompagnano il visitatore lungo tutto il percorso.



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Credits Giunta Filippo |
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Credits Wikipedia |
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Annunciazione- Santa Maria di Castello, Genova |
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Paolina Adorno – Van Dick |
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Credits Wikipedia |
Tutto questo è #genovAnversa.
