Venezia è bellissima, e questo si sa. Venezia è una meta ambita dai turisti di tutto il mondo, e anche questo si sa. Si conosce meno, invece, il lato misterioso della città lagunare, un lato tanto affascinante quanto inquietante. Eppure, non sono pochi i luoghi attorno a cui aleggia un alone di mistero, per la gioia degli appassionati (viaggiatori) del genere. 

Venezia è una città con un passato al centro di tantissimi eventi storici della nostra nazione, è stata una delle repubbliche marinare e ha dato i natali a personaggi entrati nella storia come i pittori Tiepolo e Francesco Hayez, il leggendario viaggiatore Marco Polo e Giacomo Casanova, intellettuale e viveur passato alla storia per le conquiste amorose e per la sua passione per il gioco, passione che condivideva con tanti altri personaggi storici di ogni epoca e luogo. Ecco perché nella sua ricca topografia si trovano palazzi, ponti, facciate che nascono leggende e storie da brividi. 

Campo dei Mori

La prima che vi vogliamo raccontare riguarda Campo dei Mori, dove si trovano tre statue inquietanti, rappresentazione dei tre fratelli Mori, commercianti spregiudicati e con una certa tendenza alla truffa e alla disonestà. La loro irrefrenabile avidità li spinse addirittura a ingannare una donna che, su loro consiglio, investì i suoi risparmi in un affare poi rivelatosi un inganno. La leggenda narra che i tre fratelli convinsero la donna con questa frase: “Possa la nostra mano divenir pietra se non diciamo il vero”. Dio, per punirli, li prese in parola e li trasformò in pietra. Murati nel loro stesso palazzo, oggi uno dei tre, il più feroce, ha un naso in ferro perché spaccato da quelli che si volevano vendicare di lui. 

La leggenda del Ponte di Rialto

Altro luogo interessato da una leggenda da brividi è il famoso Ponte di Rialto, uno dei ponti della Laguna. Secondo la leggenda, durante il periodo di costruzione, ogni notte, misteriosamente, il ponte crollava. Così il capomastro, deciso a svelare l’arcano, una notte si appostò per scoprire chi era l’autore del fatto. Con sua grande sorpresa, si accorse che era il diavolo in persona. Così gli propose uno scambio: se avesse smesso di far crollare il ponte, il diavolo avrebbe potuto avere la prima anima che avrebbe attraversato il ponte. Per ingannarlo, all’alba, il capomastro tentò di far attraversare il ponte da un gallo: il diavolo, accortosi dell’inganno, andò a chiamare la moglie del capomastro, che sventuratamente attraversò il ponte per prima. 

L’isola di Poveglia

C’è poi Poveglia, considerato uno dei luoghi più infestati d’Italia, un’isola maledetta approdo di persone in fuga che ospitò anche un ospedale psichiatrico. Si dice che l’isola, un tempo prospera e con una certa autonomia dalla Repubblica di Venezia, in seguito a un attacco genovese rimase spopolata, perché gli abitanti furono trasferiti a Venezia per ragioni di sicurezza. Da allora, è diventata il centro di leggende terrificanti tanto da spaventare anche i visitatori più coraggiosi. 

Author: Antonio De Lorenzo   Fonte: Wikimedia

Ca’ Dario

Anche la città lagunare ha il suo palazzo maledetto, situato alla fine del Canal Grande, costruito da Giovanni Dario, segretario del Senato della Repubblica. Di lì il nome: Ca’ Dario. Ebbene, dalla sua costruzione tutti i proprietari hanno fatto delle fini non tanto gradevoli: il più delle volte la morte è giunta per cause violente. La sua maestosità, le sue decorazioni lussuose, dunque, mal si sposano con la terrifica leggenda attorno alla sua maledizione, che pare stare già nell’epigramma Urbis Genio Joannes Darius, il cui sinistro anagramma è Sub ruina insidiosa genero, “chiunque abiti questa casa cadrà in rovina”. 

Le colonne acritane e il Ponte dei Sospiri

Davanti alla Basilica di San Marco, uno dei simboli di Venezia, si trovano due colonne monolitiche con incisi dei monogrammi egizio-siriaci indecifrati. Le colonne acritane, così si chiamano, sono un bottino di guerra. Si sussurra che la loro posizione, apparentemente priva di senso, nasconda in realtà un portale attivabile decifrando i monogrammi. 

Famosissimo è il Ponte dei Sospiri, la struttura che collegava Palazzo Ducale alle prigioni: sul ponte passavano i condannati, destinati alle prigioni. Il nome, ideato da Byron, si riferisce all’ultimo, straziante respiro dei condannati (in realtà le esecuzioni sommarie non esistevano più all’epoca in cui fu costruito il ponte, e le prigioni erano destinate a criminali comuni). Uno però riuscì nella fuga: il già citato Casanova, infatti, fuggì in modo rocambolesco dalle terribili gattabuie veneziane.

Abbiamo dunque visto alcuni dei luoghi più inquietanti di Venezia, che è una città sì romantica e seducente, piena di opere famose e itinerari sconosciuti e insoliti, ma che, tra un canale e l’altro, nasconde anche alcuni luoghi davvero misteriosi