Il Parco della Murgia Materana

Il Parco della Murgia Materana è una delle esperienze di visita più belle durante un soggiorno a Matera. Oltre a fare da scenario ai Sassi, il parco conserva numerose chiese rupestri, testimonianza di antichi insediamenti. Ma come raggiungere il Parco della Murgia Materana dai Sassi? Ecco tutti i consigli utili e altri spunti su cosa vedere a Matera.


Matera e il Parco della Gravina

Il Parco della Murgia Materana
I Sassi di Matera visti dal Parco della Murgia
Per una vista mozzafiato sui Sassi, il posto migliore è il Belvedere che si affaccia sulla gravina di fronte a Matera. Per arrivarci avete tre scelte. La prima è prenotare un’escursione organizzata a Cea Matera (Centro Educazione Ambientale), che comprende su richiesta il servizio navetta dal centro.
Per quella che è la mia personale esperienza ve lo sconsiglio, il servizio si è rivelato poco affidabile, ci hanno sostanzialmente lasciati a piedi nonostante la prenotazione (per fortuna non prepagata). Al sollecito telefonico di fronte al ritardo, dalla risposta ho capito che si erano dimenticati. 
Il mio consiglio, se camminare non è un problema, è quello di raggiungere il Belvedere attraverso il sentiero che parte da Porta Pistola, lungo via Madonna delle Virtù, nel cuore dei Sassi. 
Il sentiero prima scende verso il fiume, attraversa un ponte tibetano in legno (nuovo e molto robusto) per poi risalire la parete rocciosa di fronte fino alla cima. In totale si impiegano tra i 30 e i 45 minuti, a seconda del passo. Presentando un notevole dislivello, il percorso non è adatto a chi ha problemi di mobilità e sopratutto, è indispensabile indossare scarpe da ginnastica: il fondo è di sassi e pietre e può essere scivoloso.
Altra opzione è il taxi: la corsa dal centro fino al parcheggio davanti alla terrazza belvedere dura 5 minuti.
Qualunque sia la vostra scelta, la vista che vi aspetta è spettacolare: una panoramica completa sui Sassi di Matera.
Trovandoci nel Parco della Murgia Materana, c’è anche la possibilità di seguire uno dei numerosi sentieri che l’attraversano alla scoperta delle tante chiese rupestri scavate nella roccia. Procuratevi una cartina del parco all’ufficio del Turismo in centro a Matera, i percorsi sono ben segnalati e una volta in “quota” sono molto facili da seguire.

Chiese rupestri a Matera

I Sassi di Matera
Il Sasso Caveoso e Santa Maria de Idrid
Oltre al meraviglioso complesso della Madonna delle Virtù, di cui ho scritto in un precedente articolo, il centro storico di Matera conserva altre chiese rupestri, caratterizzate dall’architettura in negativo. La cooperativa Oltre L’Arte gestisce un complesso di chiese rupestri collegate da un percorso che si snoda tra i Sassi. E’ possibile acquistare un biglietto cumulativo per l’ingresso ai siti di Madonna de Idris, Santa Lucia alle Malve e San Pietro Barisano. Il biglietto è acquistabile presso la biglietteria di uno dei tre siti e non ha scadenza, ma il mio consiglio è quello di effettuare le visite una di seguito all’altra, per godere appieno della bellezza delle chiese e del percorso che le unisce.
Santa Maria de Idris si trova all’interno dello sperone di roccia che si erge nel Sasso Caveoso. Il sito si articola in due chiese. La chiesa di Santa Maria de Idris deve il suo nome alla presenza di cisterne per la raccolta delle acque. Nel primo ambiente si trova l’altare maggiore, in gesso e tufo, sormontato dall’affresco della Madonna con ai piedi le “mezzanine”, le brocche utilizzate in passato per la conservazione domestica dell’acqua. L’attigua Chiesa di San Giovanni Monterrone conserva un pregevole ciclo di affreschi datati dal XI al XV secolo.
I Sassi di Matera
La Chiesa di Santa Lucia alle Malve deve il nome alla pianta spontanea che cresce nei dintorni. Ubicata nel rione omonimo, il suo scavo risale al IX secolo d.C.
Fino al 1283 fu utilizzata come luogo di culto da una comunità di monache benedettine. All’interno si conservano affreschi di grande valore storico-artistico, datati tra l’XI e il XVII secolo. Tra i più importanti la “Madonna che allatta”, attribuito a Rinaldo da Taranto. La chiesa presenta caratteri sia latini che greco-ortodossi, segno della convivenza culturale che ha caratterizzato Matera per molti secoli.
San Pietro Barisano è raggiungibile lungo un’ampia strada lastricata che sale da via Fiorentini, nel cuore del Sasso Barisano. Si tratta della più grande chiesa rupestre di Matera. Gli scavi archeologici hanno permesso di individuare il primo impianto rupestre, risalente al XII secolo, al di sotto del pavimento. La chiesa nei secoli subì numerosi interventi di ampliamento, l’ultimo dei quali, avvenuto nel XVIII secolo, diede alla chiesa la forma attuale, con la divisione in tre navate. Nel 1903 la parrocchia fu trasferita nella vicina chiesa di S. Agostino a causa dell’eccessiva umidità. Negli anni ’60 e 70, a seguito dell’abbandono dei Sassi, gran parte delle opere furono trafugate o danneggiate.
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