Oggi ci spostiamo nel sud delle Marche, a Fermo, una città che è al centro di una provincia giovanissima e conosciuta dai più per i marchi di calzature presenti in tutto il mondo come Tod’s, Nero Giardini e Loriblu, solo per citarne alcuni.

Aggirandosi per i dintorni di Fermo si notano subito paesaggi quasi incontaminati, dove la presenza dell’uomo è stata costante, ma la natura ha sempre mostrato il suo carattere. Sparsi intorno alla città arrampicata sul colle, una serie di borghi con la caratteristica struttura di castello, circondati dalle proprie mura e sui quali Fermo ha esercitato il proprio dominio per secoli. 
Una città ricca non solo grazie alla sua potenza tanto che, ad un certo punto della sua storia, decide di farsi governare da parenti diretti del Papa, ma anche grazie al suo artigianato che vanta una tradizione secolare. 
Molti personaggi vi hanno lasciato importanti testimonianze a partire dalla Regina Cristina di Svezia, meglio conosciuta come la regina senza trono, figlia di uno dei maggiori Re protestanti del Nord Europa, che decide di convertirsi al cristianesimo. Tra i suoi più intimi amici e confidenti il Cardinale Decio Azzolino, proveniente da una nobile famiglia fermana e morto a pochi giorni di distanza dalla Regina. Questa strana coincidenza ha dato adito a storie leggendarie legate ai due emblematici personaggi.

Cosa vedere a Fermo

Il Palazzo degli Studi
All’interno del Palazzo dei Priori è conservata la ricca biblioteca con i libri che il Cardinale, ed altri dopo di lui, donarono alla città. Istituita nel 1688, interamente in noce, raccoglie circa 300.000 volumi, oltre a disegni, pergamene, manoscritti e lettere tra cui anche una di Cristoforo Colombo.
Sopra la porta spicca la dedica “A Cristina” ed entrando si nota un altro oggetto sorprendente: un mappamondo di due metri di diametro del 1713, dove vennero disegnati tutti i continenti allora conosciuti. Altro gioiello della Pinacoteca è l’Adorazione dei pastori di Peter Paul Rubens, pittore originario di Anversa, che non mise mai piede a Fermo, ma da Roma inviò un’emozionante tela realizzata per la locale Chiesa di S. Filippo. Un Gesù splendente di luce che investe i pastori arrivati a rendergli omaggio e la stessa Madonna inginocchiata accanto alla mangiatoia.
Uscendo dal Palazzo dei Priori ci si può immergere nel sottosuolo visitando le Cisterne Romane, unico esempio in Italia e in Europa di piscine epuratorie romane. 2200 metri quadrati sotterranei che rappresentano ancora oggi un’opera di ingegneria unica e paragonabili soltanto a quelle di Istanbul, costruite soltanto quattro secoli più tardi.
Da non perdere il Duomo, collocato nel punto più alto della città, il Colle del Girfalco da cui si gode un bellissimo panorama che spazia fino al mare. La chiesa si erge fiera con la sua architettura medievale all’esterno e presenta all’interno numerosi monumenti sempre risalenti a questo periodo. Come molte altre chiese marchigiane, la sua architettura interna è stata rimodernata nel corso del XVIII secolo per via dei rinnovamenti imposti dalla Chiesa, ma i fermani riuscirono a bloccare il progetto di rifacimento preservando in questo modo l’antica facciata che si mostra ricca di simboli come un vero e proprio libro di pietra.
Per gli amanti dell’arte e dell’architettura non può mancare una visita alle Chiese di S. Francesco e di S. Agostino risalenti al XIII-XIV secolo ricche di affreschi che testimoniano la passata grandezza di questi edifici e dei personaggi fermani ad esse legati. Inoltre passeggiando per la città, scendendo lungo il corso principale che parte da Piazza del Popolo si incontrano antichi ed interessanti edifici come Palazzo Fogliani con un’elegante facciata in stile veneziano, testimone dei prolifici rapporti politici e commerciali tra la Repubblica di Venezia e la città marchigiana. Di fronte si scorgono le Chiese di S. Zenone e S. Pietro arricchite dai portali più antichi della città risalenti al XII secolo, testimonianza del ricco passato medievale.
Per rivivere appieno questa epoca non può mancare una visita in città durante la Cavalcata dell’Assunta, che si svolge la seconda settimana di agosto. Fermo si ricopre di bandiere colorate corrispondenti agli antichi quartieri della città. Si tratta di una delle più antiche rievocazioni delle Marche risalente al Medioevo, una competizione tra i diversi quartieri, come avviene nel più noto Palio di Siena, arricchita da un suggestivo corteo con costumi medievali.
Infine, sempre nella zona di quartiere Campolege (uno dei rioni storici della città) è stato allestito di recente il MITI, Museo dell’Innovazione e della Tecnica Industriale. Un racconto attraverso video, foto e oggetti della laboriosa storia dell’Istituto Tecnico Montani, una scuola fondata subito dopo l’Unità d’Italia che fu sempre all’avanguardia nel campo tecnologico e artigianale. Un istituto che ha saputo coniugare la teoria alla pratica, dove gli allievi studiavano sui libri e, lavorando, applicavano le loro conoscenze nelle officine della scuola. Oggi questa storia può essere rivissuta attraverso il museo a contatto con gli antichi macchinari azionati, nell’epoca della rivoluzione industriale, da professori e studenti della scuola.
Infine uscendo dalla città, in direzione di Porto S. Giorgio, si incontra un edificio ottocentesco con un caratteristico giardino. È Villa Vitali, sede dei Musei Scientifici di Fermo: qui è possibile visitare il Museo Polare, unica collezione italiana specializzata nel Polo Nord, interessante per gli oggetti che parlano di civiltà così lontane da noi, come gli Inuit, meglio conosciuti come Eschimesi, e della storia delle spedizioni al Polo Nord.
Arte, scienza, musica, outlet e tradizioni: Fermo offre un ventaglio di proposte molto variegate ed un caratteristico centro storico di impianto medievale con edifici importanti e maestosi che sottolineano la sua passata grandezza.

© Silvia Montironi
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