Valentina ci porta a scoprire un altro angolo incantato della sua terra, dove gli uliveti crescono all’ombra delle montagne!

Novembre, una domenica incredibilmente soleggiata: cosa si può fare se non approfittarne per fare una bella passeggiata vicino casa? Detto fatto, oggi vi porto ad Arco, nel mio Trentino.
Dopo aver parcheggiato, seguiamo le indicazioni per il castello: è questa la nostra meta di oggi, la rocca che domina dall’alto il paese e tutta la zona a nord del lago di Garda. Il sentiero sale ripide tra le case della parte vecchia di Arco e in pochi minuti ci troviamo immerse nell’olivaia soleggiata: olivi secolari accompagnano la salita e, a sorpresa, si mescolano a piante grasse enormi che ti fanno pensare all’Italia del sud, non certo alle montagne di casa! Pochi passi ancora e arriviamo all’ingresso del castello: a destra vediamo il prato della lizza, a sinistra imbocchiamo il sentiero che porta alla biglietteria.
Vista panoramica – Arco
Prendiamo il biglietto (3,50€ per adulto) e seguiamo il percorso di visita, che si snoda tra i ruderi delle torri, della prigione, delle cisterne per le raccolta dell’acqua piovana e di altri edifici, tra cui una sala che conserva ancora degli affreschi che ritraggono la vita cortese: eleganti dame e cavalieri si sfidano nei giochi allora in voga, dagli scacchi alla dama ai dadi (fine sec. XIV/inizio XV). Uno dei cavalieri porta una sorta di cappuccio rosso e ha dei tratti del viso ben definiti: ricorda quasi il celebre ritratto di Dante che tutti abbiamo visto nelle antologie di scuola!
Proseguiamo su scalette in metallo che ci portano verso il livello superiore, dove svetta la torre Renghera, così chiamata perché lì c’era la Renga, la campana che chiamava a raccolta i cittadini del borgo. Da qui si gode una vista meravigliosa sulla valle, dalla zona delle Marocche a nord fino al lago di Garda a sud, che si intravede dietro la sagoma del monte Brione.
Scendiamo ora nel bosco di lecci e completiamo il giro: per tutta la visita abbiamo impiegato un’ora circa.
Stranfora
Ci immergiamo di nuovo tra gli olivi e ci dirigiamo verso Stranfora, il cuore medioevale di Arco. Qui si possono vedere ancora tratti delle antiche mura che circondavano il borgo e che anche il celebre artista tedesco Dürer ritrasse in un suo acquarello del 1495, ora conservato al Louvre. I vicoletti sono stretti e tortuosi, le case si appoggiano le une alle altre, collegate da ballatoi e poggioli in legno, svelando androni e passaggi interni. E, d’un tratto, notiamo che il Natale è arrivato anche qui: sulle porte, alle pareti, nelle finestre e perfino nella fontana si nascondono tantissimi presepi, realizzati con materiali diversi e alcuni davvero molto originali!
Mercatini di Natale. Arco
 Seguiamo la “via dei presepi” e sbuchiamo sulla piazza principale di Arco, proprio davanti alla chiesa della Collegiata, che ora troviamo circondata dalla bancarelle del Mercatino di Natale, tra cui si affollano tanti curiosi. Ne approfittiamo per concludere la passeggiata con una bella tazza di vin brulè caldo: dobbiamo pur inaugurare ufficialmente la stagione dei mercatini!
Fotografie di Valentina Bellotti