Credits: Silvia Rancan
E’ con immenso piacere che ospito nel blog un articolo di Silvia Rancan, una mia carissima amica con la quale condivido la grande passione per i viaggi e la fotografia! 
Giramondo sempre pronta a partire, Silvia oggi ci porta in un viaggio fiabesco a Murano e Burano tra trasparenze di vetro, case arcobaleno e preziosi merletti.
La mia gita fuori porta inizia con una chiacchierata tra amiche: “Perché un giorno non andiamo a Venezia a visitare le isole della Laguna? Non sono mai stata a Murano e Burano!”
Così, quasi per scherzo, ci ritroviamo di prima mattina ad aspettare il treno da Vicenza, con lo zaino in spalla dirette a Venezia Santa Lucia.
Il nostro obiettivo è visitare nella giornata le isole maggiori che compongono la Laguna Veneziana: Murano, Burano e Torcello.
Arrivate a Venezia il tempo è un po’ incerto, ma non ci preoccupiamo, e cariche di entusiasmo saliamo sul primo traghetto verso la più vicina delle isole, Murano, conosciuta in tutto il mondo per la lavorazione del vetro.

Credits: Silvia Rancan
Appena approdate veniamo subito attirate da un signore che ci invita a vedere una dimostrazione delle lavorazioni artistiche del vetro, e noi naturalmente incuriosite entriamo! L’edificio è un piccolo magazzino all’interno del quale c’è la fornace, sulla parete notiamo una serie di attrezzi che sembrano quelli di un carpentiere (pinze, tenaglie, tubi di varie lunghezze), a fianco uno sgabello, un tavolo e dei cavalletti; alziamo lo sguardo ed appesi al soffitto vediamo dei lampadari in vetro così belli da fare invidia a qualsiasi villa veneta.
Credits: Silvia Rancan
Inizia la dimostrazione, della durata complessiva di circa 15 minuti; il maestro vetraio ci mostra una prima lavorazione effettuata con la tecnica della soffiatura del vetro che consiste nel soffiare all’interno di una canna alla cui estremità c’è applicata una massa di vetro rovente che si gonfia come una bolla d’aria; la seconda lavorazione che ci mostra consiste nella modellatura del vetro massiccio, così in pochi istanti sotto ai nostri occhi viene realizzato un bellissimo cavallino rampante, usando pinze per allungare e modellare e tenaglie per tagliare la massa in eccesso.
La nostra visita prosegue passeggiando lungo le calli con lo sguardo ammaliato dalle vetrine che espongono vasi di ogni tipo, lampadari da sogno, ma anche gioielli da indossare, tutto rigorosamente in vetro lavorato a mano.
Ad un certo punto, svoltiamo in un vicolo tra le case e ci ritroviamo davanti ad una piazzetta arricchita da

opere esposte a cielo aperto rappresentanti vari soggetti e scene di vita quotidiana; in particolare mi colpisce un incantevole giardino fiorito ed una figura femminile che ne esalta le rotondità, realizzati naturalmente con l’elemento predominante dell’isola: il vetro. Ci soffermiamo a guardare incantate i colori, le sfumature e le trasparenze che abili mani sono riuscite a lavorare, trasformando un elemento statico in un soggetto che riesce a farci percepire il movimento.

Purtroppo la sosta troppo breve non ci permette di visitare il museo vetraio moderno e la chiesa di San Donato con i suoi mosaici dorati.
Credits: Silvia Rancan
E’ ora di spostarci nell’isola successiva, dopo circa 15 minuti di navigazione arriviamo a Burano.
L’emozione e la curiosità di vedere cosa ci riserva questo luogo ci dirige subito verso il cuore della piccola isola e come d’incanto di fronte a noi ci appare un arcobaleno: le case sono dipinte di tantissimi colori differenti l’una dall’altra, che accostate formano un allegro e pittoresco arcobaleno, un’idea che forse gli abitanti hanno avuto per spezzare la monocromia del cielo e del mare che li circonda.
Pizzi e merletti sono l’elemento identificativo dell’isola di Burano, infatti qui potete visitare anche il museo del merletto.
All’interno di alcuni negozi si possono ancora trovare le proprietarie stesse che illustrano come realizzano capolavori con ago, filo e fantasia. Tutto ciò fa riaffiorare nella mia mente i ricordi di bambina quando ammiravo la nonna intenta nel suo lavoro a ferri e ricamo, seduta all’angolo della cucina vicino alla finestra, a realizzare le sue opere d’arte.
Purtroppo è già tempo di rientrare, e perciò siamo costrette a rimandare la visita all’isola di Torcello, testimone dei primi insediamenti della Laguna in epoca romana, ed alla sua basilica medievale nella quale si trovano splendidi i mosaici.

A conclusione della giornata siamo entusiaste di ciò che abbiamo visto, ma allo stesso tempo rammaricate di non aver potuto concludere il nostro giro di isole, comunque la vicinanza a questo luogo unico e spettacolare ci permette di ritornare presto. Alla prossima uscita nella splendida Venezia!