La strada che porta a Sintra si inerpica nervosa lungo la collina tra alberi altissimi e possenti mura che custodiscono al loro interno eleganti dimore nobiliari, residenze dei ricchi di Lisbona, che dista pochi chilometri da qui. La bellezza stravagante ed eccentrica di Sintra affascinò nel tempo poeti ed intellettuali: Lord Byron la definì un Eden Glorioso e Richard Strauss, seppur abituato all’architettura imperiale di Vienna, ne scrisse “E’ la cosa più bella mai vista!”; gli stessi sovrani portoghesi non furono immuni al suo fascino tanto da farne la loro residenza estiva a partire dal XIX secolo.
A fare da cornice all’enorme complesso di palazzi che troneggiano sulla collina è un paesaggio altrettanto fiabesco fatto di lussureggiante vegetazione, ruscelli, sorgenti termali ed una vista che spazia fin giù al mare. Ed è proprio il mare, con il suo respiro profondo e i suoi effluvi carichi di umidità a rendere possibile un’eccezionale microclima che fa di Sintra un’oasi felice al riparo dai freddi venti invernali permettendo la coltura di piante tropicali da ogni parte del mondo, eccentriche quanto se non di più delle stesse architetture che circondano.
Prima di addentrami nei meandri di questo fiabesco palazzo e di tutto il complesso di edifici che lo compongono, faccio una sosta in una delle pasticcerie della piazza centrale. Perché Sintra non è solo famosa per l’eccentricità delle architetture ma anche per la bontà dei suoi dolci. Le queijadas de Sintra ,conosciute in tutto il Portogallo, sono deliziosi dolcetti dal cuore morbido di formaggio, da gustare seduti al tavolo delle pasticcerie affacciate sulla piazza, tavoli in legno vissuto e pareti rivestite di azulejos bianchi e blu, nel più puro stile portoghese.
Questo non era che il preludio, la favola continua….