Al primo impatto con Singapore quello che colpisce sono le strade ordinate e pulite, le architetture super moderne, gli enormi giardini tirati a lucido e treni e stazioni immacolati. Un ambiente distante anni luce dal rumoroso caos di altre città asiatiche.
Little India: un turbinio di colori e odori, una cacofonia di voci, musiche e clacson di motorini che sfrecciano e sbucano da ogni angolo, questa è l’essenza di Little India! Uno dei quartieri più vivaci e autentici di Singapore e luogo di residenza di una delle maggiori comunità etniche della città, è un luogo carico di carattere e fascino a cui è difficile restare immuni. A colpire è la confusione, una folla di gente in abiti indiani tra cui spiccano i turisti che si aggirano tra le bancarelle stipate di merce di ogni tipo; Serangoon Road e le vie laterali sono un susseguirsi infinito di bancarelle che vendono di tutto: frutta esotica, olii, incensi, colorati abiti indiani, sete e pashmine, dischi delle ultime hit indiane, negozi di gioielli d’oro e tanti banchetti ricoperti di petali di fiori che mani esperte compongono in ghirlande colorate.
China Town: il più grande distretto storico di Singapore sorge a pochi isolati dal centro finanziario della città ma qui l’atmosfera che si respira è di gran lunga diversa. La comunità cinese a Singapore è vastissima; molti cinesi si trasferirono qui agli inizi del 1800 quando Sir Raffles rese la città un centro di scambi commerciali e continuarono ad arrivare a frotte tanto da diventare in breve la comunità più grande in città. Anche qui la folla è tantissima, molti sono i turisti che si attardano ad ammirare la merce esposta nelle bancarelle; tra tante cianfrusaglie ci sono anche oggetti di pregio, gioielli di giada, sete colorate, te cinese, soprammobili e tanto altro.
L’elemento indistinguibile di China Town sono le coloratissime Shop Houses, dipinte di tenui colori pastello: risalenti a prima delle guerra, sono dimore dei mercanti cinesi che oggi sfoggiano facciate perfettamente restaurante, un vero gioiello architettonico da ammirare.
Anche a China Town ci sono numerosi templi cinesi (ed anche un tempio Indu’) dove è bello entrare per partecipare direttamente alla vita della comunità locale; anche qui i templi, arredati con caldi colori rossi e impreziositi di ori e pietre, sono un tripudio di statue, simboli e canti.
Uno dei passatempi migliori, oltre a girovagare per le bancarelle, è degustare un the in una delle tradizionali tea room.
Guida al viaggio:
– Ci sono numerose combinazioni e collegamenti aerei per Singapore; io consiglio i voli Emirates in partenza dai principali aeroporti italiani e con scalo a Dubai.
Meglio prenotare con largo anticipo per spuntare le tariffe migliori. Per l’acquisto di questi voli è sempre consigliabile stipulare un’assicurazione annullamento viaggio che mette al riparo da contrattempi dell’ultimo minuto.
– I prezzi degli hotel a Singapore sono purtroppo parecchio alti e le stanze spesso molto anguste. Evitate gli hotel più economici, c’è il rischio di finire in vere e proprie bettole. Io consiglio l’Hotel Ibis Bencoolen, più economico rispetto ad altri hotel e con stanze linde e confortevoli (anche se piccole, ma del tutto normali per gli standard di Singapore)