Di Cascais ricordo una vetrata affacciata sul mare e il vento freddo di una giornata di metà gennaio; il profumo di salsedine che si sparge per i vicoli del centro la mattina presto e si mischia alla fragranza del pane appena sfornato; una panchina solitaria affacciata sul porticciolo e un marciapiede lungo il mare dove fermarsi ad ascoltarne la voce.

Ad una manciata di chilometri da
Lisbona, Cascais è una delle località più note e rinomate della costa atlantica portoghese, l’ultimo prolungamento della capitale prima che la natura prenda il totale sopravvento regalando una zona costiera della bellezza aspra e selvaggia, con arenili deserti battuti dal vento.

Ci sono arrivata in treno partendo dalla stazione di Cais do Sodré di Lisbona, poco distante da Placa do Comercio: il treno avanza lento lungo un percorso panoramico dove lo sguardo accarezza i solidi profili della Torre de Belem, si arrampica sulla sommità del Padrao dos Descubrimientos per poi perdersi lungo il profilo dell’orizzonte a sognare i mondi lontani che stanno al di là dell’oceano.
La disarmante bellezza di questo tratto di costa conquistò molti monarchi tra cui i Savoia e re Luis I che fece di Cascais il suo rifugio estivo, attirando con sé i nobili in esilio durante la guerra Civile spagnola e la Seconda guerra mondiale.
 Cascais è un gomitolo di lucide strade lastricate di ciottoli colorati chiari e scuri che disegnano le onde del mare, di cui qui si sente il respiro; è una strada costiera sinuosa che si svolge tra insenature rocciose e mezzelune di sabbia; è l’anima nobile di Lisbona, che qui dimentica le sue origini marinare e sfoggia il vestito della festa, tra palazzi signorili e il porticciolo pieno di  yacht.
A Cascais sono tante le chiese e  palazzi che attirano l’attenzione con le loro facciate curate, come Villa Italia dove visse Umberto II, una dimora nobiliare affacciata sul mare, o la chiesa di Nossa Senhora da Assunçao  decorata nello stile gotico manuelino, lo stesso del vicino Monasteiro do Geronimos, e impreziosita dagli immancabili azulejos. Dalle vie più esterne si ammira la Cittadella con la Fortaleza de Nossa Senhora da Luz de Cascais e la Torre de Santo António de Cascais.
Le vie del centro sono un susseguirsi di caffè e ristoranti tipici che propongono piatti di pesce da far leccare i baffi, e tanti negozi dove perdersi tra shopping e souvenirs.

Ma a Cascais il vero protagonista è il mare che qui disegna spiagge da sogno, da lunghi arenili battuti dal vento come Praia do Guincho, a baie circondate dagli scogli come Praia da Rainha.  Non manca nemmeno il faro, Farol de santa Marta :dipinto a righe orizzontali bianche e blu sembra una di quelle riproduzioni in legno che vendono nei negozi di souvernir.
Poco fuori dalla città si trova la Boca do Inferno, un antro di rocce scavato dalle onde dove andare ad ammirare il mare in tempesta. Non sorprende che queste zone, sempre battute dal vento, siano un paradiso per surfisti.
Che vogliate passeggiare in solitaria difronte al mare d’inverno o cullarvi nel caldo abbraccio estivo di una spiaggia, Cascias avrà sempre qualcosa in serbo per voi.