Rientrata da pochi giorni dal viaggio nel Borneo malese, mi barcameno tra gli effetti del fuso e la pungente malinconia del rientro che si mescola allo smarrimento che da il ritrovarsi di nuovo catapultata nella vita di tutti i giorni dopo un sogno durato tre settimane.
Nel cominciare questo primo post su #wildborneo, inizierò col raccontarvi quello che il Borneo non è!
Il Borneo non è una terra selvaggia popolata solo da antiche tribù che vivono in piccoli villaggi con case di legno e paglia; non è un luogo ricoperto interamente da fitta giungla abitata da flora e fauna esotica. Anche questo polmone verde del mondo è stato piegato e plasmato dalla volontà dell’uomo che vi si è insediato abbattendo alberi e foresta per fare spazio a strade e città.
Ma di questo, e di tanto altro, vi racconterò nei prossimi post!
Ciò che mi preme raccontarvi adesso è che se c’è una cosa che questo viaggio mi ha insegnato, è che bisogna avere un profondo rispetto per la natura, avvicinarsi in punta di piedi e ammirarla in silenzio, con il cuore gonfio di meraviglia ed emozione per lo straordinario spettacolo che va in scena di fronte a noi, e andarsene portando con sé il ricordo di quelle immagini e la consapevolezza che dobbiamo difendere questa meraviglia, perché la sopravvivenza di ecosistemi preziosi come quelli del Borneo sono la nostra unica garanzia per il futuro.