Vi starete chiedendo “Ma Sovizzo dov’è?” Certo non è una meta turistica usuale ma oggi vi voglio presentare il posto in cui vivo, un paese di settemila anime a pochi chilometri da Vicenza.
Come penso molti viaggiatori, spesso sono talmente concentrata a cercare e scoprire bellezze di altri luoghi che tendo a dimenticare quelle dei posti che mi circondano. Sono assuefatta da ciò che mi sta attorno al punto da darlo per scontato: strade, architetture e paesaggi sono da sempre le coordinate certe della mia vita, posti che per me sono come l’aria, irrinunciabili, e la cui ragion d’essere nella mia mente sta proprio nel fatto di rappresentare quel mio piccolo angolo di mondo che mi ospita e mi accoglie ogni volta che torno a casa dai miei vagabondaggi . 
Ma ogni luogo ha qualcosa da offrire, un’anima fatta di storia, tradizioni, gente e paesaggi e il visitare piccoli centri di questa nostra bella Italia me l’ha fatto ricordare, è per questo che oggi voglio parlarvi del mio piccolo mondo.

Sovizzo è abbastanza vicino alla città da conservarne in parte la vanità cittadina ma al contempo è lontano dal traffico, immerso nella pace delle verdi colline che lo circondano, le ultime propaggini dei Monti Lessini meridionali.. Certo siamo pur sempre in pieno nord-est dove la campagna è stata via via mangiata da fabbriche e stabilimenti venuti su come funghi, ma qui è ancora possibile godere di spazi verdi e di una impareggiabile vista sui colli. Adoro girare a piedi o in bicicletta, a passo lento, godendomi la quiete del mio paesetto.  Qui  tutto è comodo, semplice: strade ampie e ordinate, casette dai giardini curati; la macchina non serve, bastano pochi minuti a piedi per arrivare ovunque, tutto quello che serve è a portata di piedi.

C’è un luogo per me speciale che è diventato il mio rifugio, la mia oasi di serenità: una meravigliosa via pedonale che costeggia un fiumiciattolo e si affaccia sui colli. Starei ore seduta sulla panchina ad ammirare il profilo sinuoso delle colline, dove svetta il campanile della Chiesa di Sovizzo Colle: sembra di stare dentro ad un quadro, un magnifico dipinto impressionista en plein-air
Sono state proprio le colline, con la loro presenza costante e sicura, ad aver salvato Sovizzo da un’urbanizzazione selvaggia. Qui bastano pochi passi per lasciare il centro abitato e salire a Colle, dove le case si confondono e mimetizzano tra le foglie degli alberi. Dopo una breve salita si spalanca davanti agli occhi uno scenario magnifico:un’ampia valle e dall’altra parte le colline di Montecchio, dove spiccano le torri dei Castelli scaligeri di Giulietta e Romeo.

Oltre che bellezze paesaggistiche, Sovizzo riserva anche delle sorprese architettoniche ed archeologiche. Molto conosciuta è l’area che conserva strutture megalitiche con funzione sacrale dell’età del rame: accumuli di pietre risalenti al III millennio a.C. disposti ordinatamente secondo precisi disegni.
Tra il VI e VIII secolo nel territorio si insediarono i Longobardi di cui sono stati rinvenuti diversi oggetti e suppellettili; ricordo bene l’epoca in cui in paese si diffuse la febbre del reperto archeologico: da ogni orto e giardino sembravano spuntare antichi vasellami, monete, pettini, fibbie, vestigia di un passato lontano sepolto da secoli e che improvvisamente sembrava aver deciso di riemergere in superficie. Io stessa ho sperato per anni che dall’orto dietro casa emergesse come d’incanto una moneta preziosa! Quella moneta non la trovammo mai, ma l’orgoglio di vivere in un paese dal passato così antico e avvolto nel mistero proprio di epoche così remote mi è rimasto dentro come un tratto indelebile: il piccolo momento di gloria di un paesetto di provincia!
Per passare all’architettura Villa Curti, spicca in centro paese circondata da un parco secolare, eretta nella seconda metà del 500 e successivamente modificata fino all’aggiunta di uno scenografico teatro in stile classico. 
Nella frazione di San Daniele c’è un’antica chiesa oggi intitolata a San Carmine: una minuscola chiesetta dai muri in sasso molto richiesta dagli sposi che ambiscono a scambiarsi i loro si in questa romantica cornice. Peccato che il piccolo sagrato sia a pochi metri da una strada di passaggio che rovina l’atmosfera,  ma la visuale sul retro della chiesta è stato sapientemente protetta da un giardino pubblico.

Allora, visto quante sorprese può riservare un piccolo paesetto? E voi, avete voglia di raccontarci il luogo dove vivete? Nel farlo potreste rendervi conto di quante bellezze vi passano ogni giorno sotto gli occhi senza che le notiate.