© silviaromio.altervista.org

Se Torino con i suoi bellissimi palazzi e regge si presenta elegante e regale, , la sua cucina rappresenta un perfetto connubio tra i raffinati sapori della corte sabauda e quelli forti e vigorosi della cucina contadina, radicata al territorio. Ne escono dei piatti fatti di ingredienti semplici ma dai gusti strutturati, che ad un primo sguardo potrebbero sembrare di veloce preparazione ma che in realtà nascondono ricercate ricette fatte di sapienti dosaggi e lunghe e pazienti cotture.

Ogni menu torinese che si rispetti parte dagli antipasti, talmente numerosi e vari da aver dato vita all’antipasto misto torinese, un mix di assaggi che vanno dai gusti più leggeri del vitello tonnato a quelli più decisi del cotechino in crosta con lenticchie e dei peperoni con la bagna cauda, una salda a base di aglio, olio e acciughe. Imperdibile anche il tonno di coniglio, una ricetta che prevede una lentissima cottura della carne di coniglio fino a farla diventare morbidissima; viene poi suddivisa in piccoli pezzi regolari che la fanno assomigliare al tonno, aromatizzata con aglio, olio e salvia e servita fredda in insalata.

Tra i primi la scelta è dura tra i succulenti agnolotti al sugo d’arrosto, sfoglia fine con ricco ripieno di carne, e i  tajarin, tagliolini lunghi e sottili di pasta fresca all’uovo generalmente serviti con sugo al tartufo o al formaggio Castelmagno.
Tra i secondi la fanno da padroni i brasati, carne cotta nel vino, di cui il Piemonte è un famoso produttore, che dopo una lunga e attenta cottura diventa tenera come il burro e gustosissima, una vera prelibatezza,  e il classico bollito, ma da non disdegnare nemmeno il famoso fritto misto piemontese: piatto originariamente povero legato alla tradizione popolare, quando degli animali macellati non si buttava via nulla e le frattaglie venivano impanate nel pan grattato e fritte; nel  piatto che si serve oggi alla carne mista di maiale vitello e agnello sono state aggiunte mele, varia altra frutta, amaretto e verdure, toni zuccherini che hanno impreziosito il piatto conferendogli un sapore più raffinato, pur restando di forte tradizione popolare.
Restando in tema di frattaglie, per gli stomaci più forti e coraggiosi c’è la finanziera, anch’essa un piatto povero di origine medievale nato dal riutilizzo degli scarti della trasformazione dei galletti in capponi e di altre macellazioni. Il nome deriva dall’abito degli uomini di alta finanza del 1800, particolarmente ghiotti di questo piatto.
La cucina torinese riserva gradevoli sorprese anche nei dolci, non a caso la città è patria di numerose specialità dolciarie; fu proprio qui infatti che nel XVIII secolo venne inventato il procedimento per solidificare il cioccolato, fino ad allora consumato solo come bevanda calda, creando così i tanto amati cioccolatini. Gli stessi Svizzeri, oggi considerati maestri indiscussi dell’arte cioccolatiera, vennero proprio nella capitale sabauda ad imparare i segreti del mestiere!
Il cioccolato solidificato venne poi declinato in diverse sfumature tra cui il gianduiotto, arricchito alla crema di cacao e nocciola, divenuto simbolo della città.
Rimanendo in tema, sempre a Torino nella Gelateria Pepino in Piazza Carignano venne inventato il gelato Pinguino, lo stecco di crema ricoperto di croccante cioccolato amaro.
Tra gli altri peccati di gola torinesi  le bignole, mini bignè ripieni di crema e coperti di glassa….semplicemente deliziosi!

Tanti sono i ristoranti in città per assaporare le specialità culinarie, i cui interni, a volte più eleganti a volte semplici e rustici, rispecchiano i due volti di questa cucina, contadina ma con raffinate influenze dell tradizione regia.
Per un’atmosfera intima e raccolta consiglio il Ristorante Quanto Basta, un piccolo ed elegante locale nella zona del Quadrilatero Romano, dove i piatti della tradizione vengono preparati e presentati con fantasiose rivisitazioni, sempre però nel rispetto dei sapori originali. I proprietari,  due ex compagni di scuola uno Sommelier ed uno Chef, gentilissimi e disponibili, sono prodighi di consigli e spiegazioni sui piatti serviti. Ottimo rapporto qualità prezzo.

Per un ambiente più rustico, Il Porto di Savona, affacciato sulla suggestiva cornice di Piazza Vittorio Veneto, è un locale storico con la tipica atmosfera da trattoria con i tavolini in legno e il pavimento in cotto; serve piatti gustosi con un’ampia scelta tra le tante specialità torinesi e piemontesi. Servizio cordiale e buoni prezzi.

L’Ufficio del Turismo di Torino, in collaborazione con i maggiori ristoranti di Torino, organizza la rassegna gastronomica #Saporitorinesi: i locali aderenti propongono menu degustazione con le ricette più rappresentative della tradizione culinaria della città. Tutte le info sul sito del Turismo di Torino, dove è possibile anche scaricare un simpatico ricettario “Le ricette della tradizione” per riassaporare i sapori della città anche a casa propria.