Ho conosciuto due lati di Londra. Due lati in totale contrasto tra di loro ma uniti da un filo sottile di fascino e passione.
La prima Londra è quella che mi ha accolto. La Londra senza identità. Dove tutto è tutto e niente. Il posto in cui si rifugia chi non sa dove andare, cosa fare. Il posto ideale dove nascondersi, dove celare il proprio volto tra milioni di altri volti, confondere la propria voce tra milioni di altre voci. E’ la città in cui non si pensa. Si vive. Ci si lascia trascinare dalla sua maestosità, dai suoi contorni cosi ampi e, insieme, rassicuranti.

Tower Bridge

E poi c’è la Londra che mi ha conquistata. Quella in cui due volti si incontrano tra tanti altri, si cercano, si riconoscono. E’ la Londra dell’amore, dove due anime costruiscono il loro mondo attraverso i luoghi di questa immensa capitale. Scoprono e si scoprono. Una metropoli dal cuore romantico che si svela ai pochi che riescono a coglierne le mille sfumature. Una passeggiata di sera lungo il Tamigi, un bacio al tramonto a St James’ Park, un pranzo a Camden arrivando da Little Venice, due mani che si incontrano su una panchina di Hyde Park, stupirsi davanti ai fuochi all’ombra del Big Ben brindando al nuovo anno, una cena a lume di candela a Soho, le risate colorate attraverso le vie di Covent Garden, uno sguardo che ti scalda dal freddo invernale, la sensazione di aver trovato quello che cerchi da sempre. E puoi smettere di lottare, di cercare, di aver paura.
Due volti che si incontrano e sono la risposta a tutte le domande, sono il destino.
Londra è un rifugio, una risposta, un sogno. Il luogo in cui tutti trovano la loro dimensione e riscoprono la speranza di poter credere che tutto sia possibile.
Tornare a casa per la prima volta ha avuto il retrogusto amaro del rimpianto di non aver riconosciuto il mio volto tra milioni di altri volti.

Il canale che collega Camden a Little Venice

Tramonto a St James’ Park

London Eye