Ci vogliono diversi viaggi a Marrakech per capire a fondo questa città dalle tante anime, ognuna delle quali merita il tempo di essere scoperta e ammirata. Il primo impatto può lasciare storditi: questa città è un fiume in piena di sapori ed odori, un vortice di colori e suoni che colpiscono e sollecitano i sensi. Già a partire dagli hotel di Marrakech è possibile gustare un sapore unico che non è possibile evitare di notare, infatti, da questi particolari fondamentali per una vacanza si possono apprezzare gli intrecci della cultura araba ed europea. Non solo luoghi di vacanza, qui si intrecciano nella dimensione linguistica i suoni aspri della lingua araba e la dolcezza di quella francese. Il tempo di prendere fiato e apprezzare nuovamente questo mix con le sue architetture, dove imponenti moschee ed antiche scuole coraniche si affiancano a dimore in stile liberty.

La città moderna

I quartieri moderni sono caotici e rumorosi, strade trafficate dove auto lussuose sfrecciano tra vecchi motorini e carri trainati dagli asini, e manager in abiti eleganti camminano accanto a uomini con le tipiche tuniche di lino. Tra centri commerciali, negozi di lusso e sontuosi giardini, Marrakech da un primo assaggio della sua bellezza esotica con palme che orlano i cigli delle strade e la polvere del vicino deserto che si mischia all’aria calda. Il clima è mite anche in pieno inverno, anche se le cime innevate della catena dell’Alto Atlante sono ben visibili dal centro, incorniciando il panorama con i loro profili scuri. Tutte le arterie della città paiono convergere verso le possenti mura di mattoni rossi che ne racchiudono il cuore: la Medina.

La Medina

La meta di tutti i viaggi a Marrakech è la sua labirintica, tentacolare Medina. Se al di fuori della mura la città è un impasto di elementi arabi ed europei, appena varcata una delle porte che immettono nella città vecchia, l’anima araba di Marrakech prende il sopravvento. Il souk è un groviglio di vicoli intricati che paiono sfociare uno nell’altro senza finire mai. Un vortice di odori e colori si mischia all’infinita varietà di merci esposte nelle bancarelle dei mercati e alla folla che riempie ogni spazio. Impossibile seguire un itinerario predeterminato, il modo migliore per vivere il souk è lasciarsi andare all’onda di gente facendosi trasportare di vicolo in vicolo, fermandosi ad osservare le migliaia di oggetti esposti: vesti, tessuti, soprammobili in radica, gioielli luccicanti, babbucce, saponi profumati e spezie di ogni sorte. Camminando senza meta d’improvviso si esce dalla semi oscurità degli angusti vicoli e si arriva in qualche piazza assolata, dove è d’obbligo sedersi a sorseggiare un tè: l’aroma di menta impregna l’aria mentre si osservano i camerieri versare il prezioso liquido ambrato facendolo scendere dall’alto con disinvolta maestria. Intanto tutt’intorno il brulicare di vita continua, inarrestabile. Imprescindibile anche una visita alla Medersa Ali Ben Youssef, una scuola coranica risalente al XVI secolo che sfoggia uno squisito gusto arabo: il cortile centrale è riccamente decorato con ceramiche colorate dai motivi geometrici e con marmo e cedro intarsiati con motivi ornamentali.

Piazza Jami El Fna

Punto di inizio e fine della Medina è Jami El Fna, una vasta piazza che apparentamene non ha nulla di particolare da offrire ma la cui ricchezza sta nella gente che la anima, tanto da essere stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio orale e immateriale dell’umanità. Durante il giorno l’enorme spazio è parzialmente occupato da qualche bancarella e dalla gente che passeggia o si ferma a chiacchierare, mentre tutt’intorno le terrazze all’aperto dei caffè accolgono turisti e marocchini. Ma verso sera, prima dell’imbrunire, la piazza di trasforma in un ristorante all’aperto. D’improvviso tavoli e sedie spuntano da ogni angolo e mentre le padelle calde sfrigolano, curiosi e locali si aggirano in cerca di un posto. Una cena in una delle bancarelle ambulanti di Jami El Fna è l’essenza stessa di tutti viaggi a Marrakech, che veniate per perdervi tra le sue atmosfere arabe o per ammirarne i dettagli di gusto europeo. La piazza è un palcoscenico per musicanti, cantastorie, incantatori di serpenti, alcuni dei quali sono solo attrazioni per i turisti, altri veri personaggi che raccontano le loro storie in arabo circondati da una folla di locali. La piazza è un luogo di incontro per i marocchini, che qui vengono per ritrovarsi attorno ad un tavolo o davanti ad un cantastorie, e un osservatorio privilegiato per i turisti per assaporare la magia di questa incredibile città. Un’incredibile esperienza per una città da vivere, ti consiglio di non perderti anche le altre curiosità consultando la guida del Marocco.