Credits Fabiana Bini

Inizia il percorso di Fabiana alla riscoperta della sua città, Milano. Seguitela!

Eccola qui Milano. La mia città. Così amata, così odiata. La città da cui voglio sempre fuggire ma da cui alla fine torno sempre.  La città degli affari, del business, della gente che corre in metropolitana senza curarsi di niente e di nessuno. Le strade della frenesia, degli aperitivi, dei locali aperti fino all’alba, tutti i giorni, tutte le notti. Un flusso incontrollabile di gente che va e viene, che freme, corre, si incontra e si scontra.
In realtà, Milano è la città di adozione di milioni di persone che si trasferiscono per lavoro e che non riescono mai ad amarla veramente. Il grigiore, la mancanza di umanità tra le persone, contatti superficiali e di convenienza. E poi ci siamo noi, i milanesi. Che diciamo di essere di Milano ma che la nostra città non la conosciamo, locali a parte ovviamente.
Spinta da questa consapevolezza ho deciso di iniziare a conoscerla, questa città che mi ha vista nascere, amare, soffrire, crescere…

Credits Fabiana Bini

Inizierò questo mio percorso con una riflessione personale. Un piccolo assaggio di vita e abitudini milanesi che ho avuto modo di conoscere fermandomi semplicemente ad osservare, spogliandomi di questa frenesia che ci caratterizza e ci si appiccica addosso come una seconda pelle, un segno distintivo per tutti noi lavoratori milanesi.
Ho iniziato a camminare per le strade, aggirandomi per le vie, leggendone i nomi, osservandone gli angoli, studiando i volti delle persone. C’è una mezz’ora in cui questa città si quieta. Il momento del crepuscolo. Lentamente i viali si svuotano dal traffico quotidiano. Pochi minuti in cui i vestiti da giorno e da ufficio vengono sostituiti dagli abiti da sera e dalle tenute sportive. Il rumore a poco a poco si placa e Milano viene avvolta da un’atmosfera quasi irreale, silenziosa. E’ un fenomeno sottile, quasi impercettibile ma di gran fascino per una città sempre viva, sempre in movimento. Gente che
passeggia nel Parco Sempione, amici che si incontrano per il consueto aperitivo, madri di famiglia che rientrano nel focolare domestico, bambini che attendono con ansia l’abbraccio del papà dopo una lunga giornata, sportivi che si ritrovano a correre sulla Darsena, cuori innamorati che tremano in attesa di un bacio.

Credits Fabiana Bini

 Secondi, attimi in cui ho riscoperto la mia città, la sua anima segreta, il suo incedere lento e solitario sfidando traffico e rumore. Una città ricca di emozioni, il cui corpo d’asfalto racchiude milioni di cuori che battono all’unisono.
Ed è stato così che ho sentito anche il mio cuore sussultare, tremare d’amore per la mia città. Milano, frenesia e pace, movimento e lentezza, Odi et Amo.