Merano è una bella e piacevole cittadina adagiata lungo il corso del torrente Passirio, che scorre dolce diffondendo per le vie il fluido suono delle sua acque, e circondata dalle cime del Gruppo del Tessa e dell’Altopiano del Salto.
Ho avuto il piacere di visitare la città tra Natale a Capodanno, quando come molte cittadine del Trentino, è riscaldata dai colori e dai sapori delle bancarelle natalizie da cui si sprigionano gli speziati effluvi del brulé di mele caldo, a cui è impossibile non accompagnare una fetta di strudel.
Più che un paesaggio invernale, ad accogliermi è stata una sinfonia di colori autunnali, dal marrone della terra alle calde sfumature rosso arancio degli alberi su cui risaltano le cime innevate sullo sfondo. Un spettacolo decisamente fuori stagione per fine dicembre, dovuto ad un inverno dalle temperature eccezionalmente miti, ma che nulla ha tolto alla suggestione di queste meravigliose valli.

Il centro storico sorprende con una collezione di edifici in stile liberty di inizio Novecento che restituiscono un’ambiente raffinato e leggiadro, e non sorprende come la cittadina sia stata in passato meta prediletta di regnanti che qui venivano a godere dell’aria buona senza rinunciare ad eleganza e lusso.
Uno dei più belli edifici liberty è il Kurhaus, la cui bianca facciata è impreziosita da quattro colonne disposte a semicerchio ed enormi vetrate che lasciano filtrare la luce all’interno, dove si possono ammirare eleganti ambienti, tra cui una sontuosa sala da ballo.

Il Teatro Puccini è un altro bell’edificio con un tripudio di decorazioni liberty. Il vicino Duomo, costruito nel 1310 e con un bel campanile di 80 metri, è adorno di dipinti e sculture e diventa particolarmente suggestivo in occasione della messa di Natale, accompagnata dalle soavi voci del coro polifonico.

Proseguendo lunga via pedonale che costeggia il Passirio si incontra la Chiesa del Santo Spirito: risalente al 1217 è anch’essa uno splendido esempio di architettura religiosa medievale ed è considerata una delle più belle chiese del Trentino.
Lasciandosi alle spalle Merano, il percorso si inerpica lungo il fianco del monte diventando presto un sentiero che conduce tra i boschi, permettendo di immergersi nella natura pur trovandosi a soli pochi minuti dal centro. Del resto Merano, prima ancora che per le raffinate architetture, è famosa per il suo ambiente naturale, all’inizio di quattro fertili valli (Val Venosta, Val Passiria, Val D’Adige e Val d’Ultimo) dove vengono coltivate, tra i molti prodotti, famose e squisite qualità di mele, e per le bellissime montagne, paradiso di sciatori ma anche di amanti di escursioni in ogni periodo dell’anno.
Il vicino comprensorio di Merano 2000 offre una serie di impianti di risalita per tutti i gusti, da semplici piste per bambini a spettacolari piste nere che paiono sfidare la legge di gravità. Mano a mano che si avanza lungo la strada che porta al comprensorio, i caldi colori autunnali lasciano spazio al bianco candido della neve, dapprima piccoli sprazzi sparsi qua e là, poi un enorme manto, come una coperta posata dolcemente sul paesaggio.

Oltre a Merano 2000, qualche chilometro più ad est si arriva in Val Senales, altro paradiso alpino.

E’ qui che provo l’ebbrezza di salire su in cielo, fino ai 3200 metri dello stupendo ghiacciaio. Proprio tra queste montagne fu trovata la mummia di Oetzi, oggi conservata al museo di Bolzano.
Consiglio di salire anche a chi, come me, non scia perché lo spettacolo che aspetta in cima garantisce emozioni da capogiro anche senza lanciarsi in vertiginose discese lungo il fianco della montagna. Ci sono andata in una giornata di splendido sole e aria limpida e quello che mi si è parato davanti all’arrivo nella stazione a 3200 mt, è uno degli spettacoli alpini più belli che abbia mai visto.

Lassù, circondati a 360 gradi da cime innevate, il mondo diventa improvvisamente bicolore: il bianco accecante della neve e l’azzurro carico del cielo, che qui sembrano danzare insieme uniti dalla luce, che disegna i profili di cime e vallate. E’ incredibile come le montagne, viste da così vicino, sappiano trasmettere energia e al contempo serenità, immagini di una potenza prorompente, tanto da riuscire a catalizzare lo sguardo e il pensiero per ore: dei giganti millenari al cui cospetto ci si sente infinitamente piccoli. Sono rimasta ad osservare le cime per un tempo che non saprei definire, perché lassù vicino al cielo il tempo si dilata e perde significato, un minuto vale un’ora, un’ora vale un giorno, e a dettare le regole non è più l’orologio ma i sensi, che sembrano non essere mai paghi di tanta inebriante bellezza.

Basterebbe un simile paesaggio a giustificare una visita a Merano ma la cittadina ha in serbo un’altra sorpresa: il caldo abbraccio delle sue terme, situate in un’avveniristica struttura proprio in centro città, che accolgono con un susseguirsi di vasche interne ed esterne a varie temperature. La perfetta ricompensa dopo un giorno di neve, come se Merano sapesse qual è il giusto epilogo per una giornata in montagna, e preparasse una calda accoglienza a chi rientra in città la sera.


E dopo le terme, una cena a base delle tante specialità trentine è l’ideale, da canederli in brodo fumanti, a stinchi succulenti, per concludere con una fetta di strudel alle mele che culla i pensieri con il suo dolce profumo di cannella. Sapori e bellezze semplici eppure intensi, al cui inebriante abbraccio ci si può abbandonare, per riempirsi occhi, cuore e sens
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Guida al viaggio


A Merano l’offerta alberghiera è molto vasta, da graziosi Gasthaus a hotel in tipico stile alpino, fino a moderne strutture; molte sistemazioni offrono centri wellness per abbinare alla vacanza attiva il piacere di un po’ di relax. Se siete indecisi in quale hotel soggiornare, potete provare le offerta proposte dal sito di prenotazione on line H.R.S.