Immaginate una giungla immensa, distante centinaia di chilometri dalla civiltà, con alberi altissimi, una vegetazione intricata e  lussureggiante tra cui vivono infinite specie di insetti e uccelli.

Immaginate grotte enormi che si inoltrano nel ventre della terra, al cui interno scorrono fiumi sotterranei e le cui volte altissime sono popolate da milioni di pipistrelli.

Ecco, questo, e molto di più, è il Gunung Mulu National Park, una delle zone più belle del Sarawak,  vicino al confine con Brunei e Sabah.
Qui non esistono strade di collegamento con la civiltà, ci si arriva solo in aereo sorvolando chilometri e chilometri di giungla partendo da Kuching, da cui dista due ore di volo, o da Kota Kinabalu a poco meno di un’ora.

Bastano solamente due ore di volo per lasciarsi alle spalle il mondo civilizzato e ritrovarsi su una pista di atterraggio solitaria immersa nel verde più intenso, in un paesaggio che impersona l’esatto archetipo del Borneo come uno se lo immagina: una natura incontaminata e grandiosa.

Scendendo dall’aereo, il cuore mi sale in gola tanta è l’emozione: è giorno e intorno si vede solo giungla, una distesa infinita di verde stagliato su un cielo azzurro che qui sembra più vicino.
Pochi minuti di taxi e siamo all’headquarter del parco: un ponte sospeso che passa sopra ad un fiume color caramello porta agli uffici della direzione che mi sorprendono per ordine e pulizia; mi immaginavo un posto abbastanza trasandato invece trovo una bella costruzione in legno con all’interno un ufficio moderno pieno di guide in divisa che illustrano le escursioni ai visitatori.
La ragazza che ci accoglie è gentilissima, il servizio impeccabile: ho prenotato mesi prima il nostro soggiorno e all’arrivo tutto è come richiesto, e non mi hanno chiesto un euro di anticipo! Ci consegnano le chiavi del nostro bungalow e ci incamminiamo lungo le passerelle in legno che conducono verso le camere; ad aspettarci, un enorme e bellissimo bungalow in legno immerso nella giungla col tetto spiovente e patio con sdraio dove stendersi ad ammirare l’ambiente circostante. L’interno è confortevole e spazioso, uno stile sobrio ma decoroso che si adatta perfettamente al posto. Mai mi sarei aspettata una sistemazione così bella, adocchio il patio esterno convinta che da lì assisterò ad un grande spettacolo!
Il Mulu non tarda a mostrarci la sua bellezza, d’altra parte la natura è lì, fuori dalle vetrate della nostra stanza, bastano pochi passi per allontanarsi dall’headquarter e incamminarsi per sentieri costeggiati dalla foresta.
Pur trovandosi nel cuore della giungla a oltre 700 chilometri dalla prima città, il parco è stato attrezzato così da poter rendere l’esperienza di facile accesso per tutti: chilometri di passerelle in legno si inoltrano nella vegetazione tracciando gli itinerari che i visitatori possono percorrere in completa sicurezza senza correre il rischio di venire morsi da qualche ragno o insetto. La presenza di sentieri prefissati non toglie la possibilità di fare trekking più impegnativi e avventurosi, sempre accompagnati dalle guide del parco che organizzano
escursioni per tutti i livelli, da semplici passeggiate fino a trekking di più giorni per inoltrarsi nelle profondità delle grotte tra fango e guano o per salire le vette più alte della zona.
Si perchè il Mulu non è solo giungla ma anche enormi grotte tra cui la Chamber of Sarawak, considerata la grotta più grande del mondo; per raggiungerla serve un faticoso viaggio di dodici ore fino a centro della terra, solo per esperti speleologi. Non potendo affrontare una simile impresa, mi sono limitata alle escursioni più a portata dei semplici comuni mortali, ma lo spettacolo è comunque garantito.
La Clearwater Cave permette di inoltrarsi nelle buie profondità tra magnifici stalattiti e suggestivi antri che sembrano chiese, fino a quando il silenzio delle viscere viene bruscamente rotto dal tumultuoso impeto di un fiume che scorre veloce plasmando con la sua forza la roccia, dando vita a tutta questa meraviglia.

La Deer Cave è una grotta alta oltre 20 metri immersa nella semioscurità sulla cui volta riposa una moltitudine incommensurabile di pipistrelli, troppo in alto per poterli distinguere ad occhio nudo ma la cui presenza si sente nei loro striduli versi e nell’inconfondibile odore della strana melma che ricopre il pavimento della grotta, che altro non è che guano! A leggerlo così so che può fare impressione ma vi assicuro che l’emozione che si prova nel camminare in questa cattedrale naturale, avvolta in un religioso silenzio e dalla cui enorme bocca si intravede l’intricato verde della giungla che pulsa all’esterno fa dimenticare tutto il resto e riempie i sensi di meraviglia di fronte a questo spettacolo naturale.
Usciti dalla grotta, un altro evento straordinario ricompensa della fatica del cammino tra umidità e caldo: da una piccola arena allestita poco fuori l’entrata della grotta ogni sera all’imbrunire si può assistere al bat exodus: milioni di pipistrelli lasciano la caverna e si dirigono verso la giungla per la caccia notturna, volando in gruppi compatti che disegnano in cielo fantasiose figure e strisce sinuose che sembrano uscire dal pennello di un artista. 
E’ al calar della notte che il Mulu da il suo meglio: è con il favore dell’oscurità che le creature che popolano la giungla escono e danno inizio ad una sinfonia; una musica che rapisce i sensi, così potente da far venire la pelle d’oca, così intensa che la senti nella pancia.

La night walk è stata una di quelle esperienze uniche che ricorderò per sempre: camminare al buio lungo le passerelle che si inoltrano nella giungla, il passo rischiarato solo dalla luce delle torce, fermarsi ad osservare insetti, piccoli roditori, ragni e rospi enormi, rami ricoperti di funghi che diventano fluorescenti al buio: creature meravigliose che sembrano uscire da un mondo fatato. La nostra guida ci mostra un leaf insect con le ali a forma di foglia che si aprono e chiudono emettendo una musica simile a quella di un violino: resto ad osservarlo qualche minuto, rapita dalla perfezione e dal volume della musica che questo piccolo essere sa creare con tanta naturalezza; una nota che si inserisce nel canto possente e altissimo della giungla, un’armonica cacofonia che ti entra nella pelle, scorre nelle vene e raggiunge il cuore dove esplode in un tripudio di emozioni che sai, già nel momento in cui le vivi, non dimenticherai mai.
E’ valsa la pena arrivare dall’altra parte del mondo per provare anche solo un minuto di questa pure ebrezza. Così vicino alla Natura non ero mai stata, la sua disarmante e viva bellezza mi ha lasciato stordita e piena di meraviglia.

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