Credits: syder.ross

Barbara ci racconta Gallipoli e ci da qualche consiglio su cosa vedere in questa magnifica città del Salento.

Voglia matta di mare, di sole, di pochi indumenti addosso ed in valigia.
Un pareo, un paio di occhiali da sole, il cappello di paglia dal diametro largo, è tutto quel che serve.
Dinanzi a una distesa di mare brillante, alle dune sabbiose, agli ombrelloni aperti e fermi perché Eolo 
sembra essersi preso una vacanza, ai lettini ospitanti lettori dell’ultimo best seller e spiaggianti intenti a  
perfezionare l’abbronzatura, stai immobile quasi in preda alla sindrome di Stendhal.
Sì, di città d’arte, di bellezze ed ostentazioni d’architettura ne hai viste, ma il mare  esercita su di te un certo 
appeal. Come darti torto!
Delle tante mete marittime italiane prese in rassegna per l’Estate 2013, il Salento, con Gallipoli, è tra le più gettonate.

Credits: Lorello

Passato l’effetto mutismo-immobilismo del primo attimo (tieni conto che restare immobili sulla sabbia è 
impossibile, tanto scotta!)  passi ad invocare il Dio Tempo, dell’Olimpo greco, che le lancette si arrestino, 
i giorni si prolunghino, il mare resti lì per te tutte le volte che vorrai; successivamente, ti concedi la 
conoscenza della bella polis di Gallipoli.
Cominci dalla Basilica Cattedrale di Sant’Agata la cui facciata  barocca svetta nel cuore del centro storico,  fiera guarda i palazzi di fronte, antichi ed imponenti.  Prima di arrivare qui hai attraversato una porzione del centro storico gallipolino le cui strade strette ricordano un labirinto, una chiusura, forse, funzionale a preservare tesori come la Cattedrale ed i palazzi. Da non perdere Palazzo Tafuri, risalente al 1700, e la Farmacia Provenzano. Nell’interno, una teca espone ampolle ed intrugli, sembra quasi di vedere Galeno dosare le quantità per ottenere il rimedio. 
Altri pit stop del tuo tour:  la Chiesa di S. Francesco d’Assisi, il Santuario della Madonna del Canneto, la Fontana Ellenistica con bassorilievi molto antichi; il Museo Diocesano ed il Museo Civico Emanuele Barba; il Teatro Garibaldi, una vera bomboniera.
Scatti foto qua e là (la tua reflex sembra impazzita): angoli, scorci, balconi, porticine piccole, come 
casette dei pigmei, immagini sacre affisse alla porta,  le signore che stendono il bucato e chiacchierano 
allegramente da balcone a balcone, i vecchini in bicicletta, le famiglie, con l’uscio aperto, davanti alla tv 
come ai tempi di Carosello, le barchette di ritorno dalla battuta di pesca.

Credits: digitaluke


Ci sono cose che appartengono alla dimensione olfattiva e che difficilmente potrai intrappolare se non nel tuo naso: odori e profumi sprigionati dalle cucine delle case e dei ristoranti, le erbe aromatiche, odore di 
terra, di mare, di Mediterraneo.

Eccoci all’episodio mare, quello che riesce a stregarti. Non desideri null’altro che dall’Olimpo ti concedano 
un tempo allargato, più lungo della settimana a disposizione.
Baia Verde con il suo litorale di spiaggia bianca; la spiaggia della Purità, una baia costeggiante le mura antiche; a sud di Gallipoli, Punta della Suina (Mancaversa) con la pineta dove concedersi una siesta e la spiaggia mista a scogliera bassa. Queste le postcards della tua vacanza.
Se questo tempo è destinato a finire almeno potrai dire che la vacanza è stata lambita da dolci e limpide acque. 

Per il tuo soggiorno, dai uno sguardo qui.