Un nuovo articolo dell’inviata speciale Emanuela L. che stavolta ci porta alla scoperta di un piccolo gioiello a due passi dal centro di Genova.

Le corse in bicicletta, il gelato al pistacchio e la prima bolla con il chewingum. E poi il meraviglioso profumo del mare. Questi sono i miei primi ricordi di Boccadasse che visitavo spesso insieme ai miei genitori quando ero una bambina. L’ho riscoperta poi molti anni dopo ed era ancora lì uguale ad allora ed ogni via, ogni angolo mi riportava alla memoria dolcissimi ricordi. Boccadasse è una splendida oasi di pace in mezzo alla città che merita di essere visitata almeno una volta nella vita e che oggi vi farò conoscere.


Boccadasse è un piccolo borgo marinaro situato nel quartiere di Albaro, vicino al centro di Genova. L’origine del nome è molto incerta, forse deriva da bocca d’asino (bucca d’aze in genovese) per la forma della sua baia, oppure da Bocca dell’Asse con riferimento al torrente Asse. Secondo una leggenda i primi abitanti furono dei pescatori spagnoli che intorno all’anno 1000 si rifugiarono qui per salvarsi da una tempesta.


Questa che vedete nella foto è la Chiesa di San’Antonio da Padova. Edificata nel XVII come semplice cappella, a partire dal 1894 fu affidata ai frati minori Conventuali. Nel 1827 fu costruito il campanile. E’ formata da una sola navata, il pavimento molto bello è in marmo mentre le navi che vedete appese alle pareti sono degli ex voto davvero molto particolari. Alcune delle statue presenti all’interno della chiesa sono opera di Antonio Canepa, uno sculture genovese vissuto tra fine ‘800 e primi del ‘900 famoso soprattutto per le statue raffiguranti la Madonna della Guardia. Nel 1917 ne fu persino donata una a Papa Benedetto XV (genovese) che la collocò nei giardini vaticani.




Ecco la piazza antistante la Chiesa. E’ dedicata ad Edoardo Firpo un poeta dialettale genovese. Antifascista, fu arrestato e deportato dai tedeschi nel  1945 e rilasciato dopo un mese. Morì nel 1957.

Scrisse anche una poesia dedicata al borgo che recita “Oh Boccadasse quando a te si scende uscendo dal rumore della città si ha l’impressione di ritornare nella culla o di cadere nelle braccia di una madre” (purtroppo nella traduzione si perde la musicalità dei versi). Sotto alla scalinata che conduce al paese invece c’è la targa dedicata a Liana Millu, una scrittrice italiana che combatté durante la Resistenza. Infine la statua di Miguel Grau, ammiraglio ed eroe nazionale peruviano al quale la Repubblica peruviana dedicò questo piccolo monumento nel 2005 perché Boccadasse ricorda molto i borghi di pescatori di Piura che era la sua città natale.

Chi ama prendere il sole e non è di troppe pretese può farlo sulla piccola spiaggia (di ciottoli); se vi viene voglia di un buon gelato a pochi passi c’è la storica gelateria “Amedeo”, purtroppo questa volta non sono riuscita a prendermi un buon gelato ma rimedierò la prossima volta! Credetemi salire e scendere tra le piccole vie (che in genovese si chiamano creuze) del borgo è magnifico, sembra di entrare in un piccolo presepe. Le case sono tutte colorate (ho notato con piacere che stanno rimettendo a nuovo i muri) e ogni angolo nasconde un panorama meraviglioso difficile da spiegare a parole, dovete venire di persona!

Boccadasse si trova proprio in fondo a Corso Italia, la passeggiata lungomare più famosa e praticata di Genova. Di solito faccio il percorso a piedi in autunno o in primavera, d’estate non ci riesco troppo caldo e per chi soffre la calura estiva come la sottoscritta è piuttosto stancante, così in estate prendo sempre l’autobus (il numero 31 che fa capolinea di fronte alla stazione Brignole). Se siete persone particolarmente romantiche invece potrete fare la passeggiata anche nelle serate estive e godervi il tramonto direttamente dalla spiaggetta del borgo.