Continua l’Itinerario D’Autore firmato da Elena Serrani, guida turistica ufficiale che ci porta alla scoperta di un altro tesoro del biellese: Rosazza.

Il paese di Rosazza è situato a 900 metri circa d’altezza nella Alta Valle Cervo, vallata stretta e
scavata nei secoli dal torrente che collega i centri della comunità con la città di Biella. La Valle
Cervo è caratterizzata da cave di pietra, soprattutto sienite, da cui si sono estratti i materiali per
l’edilizia tradizionale che ancora caratterizza i centri abitati e gli alpeggi dell’alta valle.
In questo scenario si inserisce il progetto di costruzione architettonica, paesaggistica e storica di
Federico Rosazza Pistolet (1813-99), che nella seconda metà dell’Ottocento interviene finanziando
la costruzione di edifici e infrastrutture nel centro di Rosazza e in altri siti della vallata. Personaggio
di spicco, colto intellettuale e politico, decide di arricchire i suoi luoghi d’origine con architetture
e opere urbanistiche di grande impatto e di singolare gusto che oggi rendono il paesaggio davvero sorprendente e inaspettato per il visitatore.

Citazioni da opere di epoche e luoghi svariati, riproposizione di scelte stilistiche e motivi a volte
decontestualizzati , riferimenti all’occultismo contraddistinguono l’immagine data al paesaggio,
ancora oggi visibile in valle Cervo. Il tutto prodotto dal gusto del Senatore, coadiuvato e trasposto
nella realtà attraverso i progetti dell’Architetto Maffei, grande amico del Rosazza.
Giuseppe Maffei firma la sua prima opera come progettista nel Cimitero di Rosazza, iniziato nel
1875 con riferimento a quello monumentale di Milano.
Nel 1870 infatti Federico recupera un’idea già sviluppata dal padre Vitale di creare una strada
carrozzabile tra Rosazza e San Giovanni d’Andorno, arricchendo il percorso anche dal punto
di vista ambientale con essenze arboree secondo il gusto dell’epoca; parliamo di un percorso
che arriva a oltre 1000 metri d’altezza, che ancora oggi ci regala viste spettacolari sulla valle
sottostante.
Federico Rosazza si spinge oltre l’obiettivo paterno nel 1889 quando avvia il proseguimento della
strada dal San Giovanni verso l’altro santuario celebre del Biellese, quello di Oropa. Osteggiato da
alcuni impresari per l’arditezza del progetto, egli non desiste e sempre con l’aiuto di Maffei realizza
il collegamento tra le due valli, completato nel 1897 con lo scavo della Galleria di collegamento tra
le due valli.

Il paese di Rosazza viene poi ripensato nell’urbanistica con nuovi edifici in linea col gusto dei
due artefici: la costruzione della Chiesa nuova e nel 1880 il Municipio, la cui torre viene ricavata
reimpiegando il vecchio campanile della chiesa antica e modificandolo con merlature neo-
ghibelline. Il nuovo edificio viene costruito su più piani e decorato con fasce orizzontali che
richiamano l’architettura medievale genovese.
Un po’ decentrato rispetto all’abitato, ben visibile per l’alta torre cilindrica, si incontra il castello
progettato dal Maffei come residenza ma soprattutto galleria per le opere collezionate da Federico
Rosazza: l’edificio riprende forme medievali, nelle merlature guelfe, e segue il gusto del pittoresco
e del non finito tipico dell’Ottocento. Qui il Maffei crea finte rovine e un richiamo all’architettura
dei castelli scozzesi visti in uno dei tanti viaggi all’estero, arricchite di simbologie e riferimenti
esoterici come le altre architetture da lui progettate. Un riferimento può essere costituito dal revival
storicistico del Borgo medievale al Parco del Valentino a Torino.