© silviaromio.altervista.org
Ore otto del mattino di un nebbioso venerdì mattina di febbraio. Parto in macchina pronta a percorre d’un fiato i quasi 600 km che mi separano dalla Costa Azzurra;  nel cuore l’emozione e la voglia di rivedere i luoghi e i colori che hanno animato le mie estati giovanili.
Dopo lunghi e sonnolenti chilometri avvolti in una coltre di nebbia, arrivata in Liguria finalmente la nebbia si dirada e i tanti paesetti arroccati sulle colline d’improvviso spiccano contro il blu intenso del mare. Sembrano scene di un quadro di Tintoretto tanto sono dettagliate, pare quasi di distinguere le persone passeggiare lungo i viottoli acciottolati che scendono giù al mare.
Appena passo Ventimiglia l’emozione sale, ci siamo quasi. Ripenso a tutte le volte che ho percorso questo tragitto, ai lungi viaggi in treno, oltre dodici noiose ore interrotte solo da qualche cambio di convoglio. Anche allora come adesso appena dal finestrino compariva il paesaggio immacolato della costa di Nizza il cuore mi balzava in gola e di colpo tutta la stanchezza di quel lungo viaggio scompariva spazzata via dall’eccitazione di una nuova estate in Costa Azzurra, coccolata come una regina dai miei zii che sembravano non aspettare altro che avere qualcuno da viziare.
Sono passati tanti anni da quelle intense estati, tante cose sono cambiate da allora, ma l’emozione che questi luoghi mi sanno suscitare rimane immutata. Immersa nei miei pensieri percorro senza fretta l’ultima manciata di chilometri fino a che il cartello indica Frejus, la mia destinazione.

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La Costa Azzurra è notoriamente una destinazione vip, città come Nizza, Cannes o Saint Tropez richiamano alla mente lusso, eleganza, ostentazione, grand hotel, fantastiche vie lungomare, ristoranti eleganti e quell’ambiente distinto e raffinato che è diventato negli anni la cifra distintiva di questo tratto di costa francese.

Ma la “mia” Costa Azzurra è ben diversa e lontana dalla destinazione più vip: è fatta di piccoli paesetti, piazzette su cui si affacciano case dai balconi azzurri, piccole boutique, ristorantini seminascosti tra gli stretti vicoli del centro. Frejus e Saint Raphael, a soli trenta chilometri da Cannes, hanno poco dell’ostentato fascino glamour della città della Croisette: una lunga striscia di sabbia collega i due centri, quello antico di Frejus, risalente all’epoca romana di cui conserva i resti di  un anfiteatro, e quello più moderno di Saint Raphael, i cui eleganti palazzi in stile belle epoque incorniciano una semplice e curata via lungo mare. Lungo le strade poche boutique di super griffes e molti negozi di marche più popolari e ristoranti turistici. Per quanto non particolarmente economici, questi due centri sono ben più alla portata di Cannes e Nizza, che vendono a caro prezzo la loro atmosfera ricercata. Port Frejus, il porto turistico costruito circa una ventina di anni fa poco distante dal centro città, è un bel posto, curato e moderno, dove passeggiare e ammirare le numerose barche attraccate.

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Ma il mio luogo preferito è la spiaggia, una lunga striscia di sabbia fine color ambrato dove è bello passeggiare soprattutto in inverno, quando la fola di turisti estivi scompare ma rimane un tiepido sole che illumina e accende i colori tutt’intorno  Mi perdo ad osservare i gabbiani intenti a raccogliere qualche briciola sul bagnasciuga per poi librarsi in aria tutti insieme come una nuvola.

C’è un posto che interpreta ancora di più questa dimensione semplice e intima della Costa Azzurra : Sainte Maxime.
Un piccolo paesetto affacciato sul mare, Sainte Maxime offre un’atmosfera molto più pacata della sua ingombrante vicina Saint Tropez, dall’altra parte dell’omonimo golfo; è proprio il suo quasi totale anonimato a rendere Sainte Maxine il posto ideale dove assaporare la bellezza di questo tratto di costa, fatto di piccole insenature incastonate tra verdi colline, casette dai balconi fioriti, piazzette animate da caffè e taverne e quel non so che di speciale, quella luce tersa che accende ogni colore e li fa brillare rendendo ogni particolare unico. Basta salire poco sopra la collina di Sainte Maxime per cogliere in un unico abbraccio tutto il golfo fino a Sainte Tropez ed oltre, per seguire con lo sguardo ogni anfratto, ogni insenatura, osservare i pini marittimi cullati dal vento e restare ad ammirare la pace e la bellezza dell’insieme. E’ di questa Costa Azzurra,raccolta e lontana dalle luci della ribalta, dai  tappeti rossi e dalla Croisette che mi sono innamorata nelle caldi estati di gioventù; è tra questi stretti vicoli  che sbucano su piazze affacciate sul mare che ho lasciato il cuore ed è qui che torno appena posso e dove ogni volta mi sento a casa.