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I viaggi non servono solo a conoscere le meraviglie del mondo ma anche a costruire una galleria di ricordi a cui attingere quando ne senti il bisogno, quando il mondo che ti sta intorno sembra troppo piccolo, troppo conosciuto, troppo finito e hai bisogno di tornare col pensiero ad un posto che ti è entrato dentro e lì e’ rimasto, che ti aiuti a volare via col pensiero, ad allontanarti per ritrovarti. E’ così che staseraripenso all’oceano, il “mio” oceano, quello che ho cercato, raggiunto, respirato tante volte, in tanti luoghi diversi.
L’oceano mi ha conquistata, mi ha stregata con la sua bellezza, la sua forza. Risento il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, una massa d’acqua blu intenso e d’improvviso un’esplosione di bianco spumeggiante: blu e bianco che ballano insieme in una danza armonica ed energica. 
L’oceano l’ho guardato dalla brughiera per inebriarmi con la sua vastità in un solo sguardo; l’ho toccato salendo sugli scogli e tendendo la mano alle sue acque a volte ritrose a volte così generose da inondarti con la loro forza vitale. 
L’oceano è il coraggio di guardare in faccia gli scogli e affrontarli;  
E’ la pazienza di aspettare che passi la tempesta e torni il sereno
E’ la tenacia delle sue onde che aggrediscono gli scogli ancora e ancora fintanto che riescono a modellarli, a forgiarli, a piegarli alla loro costanza. 
Che mi stia insegnando che niente è davvero impossibile se lo vuoi? 
Ripenso a lui, ai suoi cieli cupi carichi di pioggia, agli sprazzi di sole che irrompono tra le nubi minacciose, ai blu profondi dei suoi cieli tersi, a quella sua bellezza struggente, che ti entra dentro, così intensa da farti quasi male fisicamente, così disarmante da chiederti se potrai più vivere senza. 
Voglio bere la sua immensità, ubriacarmi del suo vigore e addormentarmi cullata dal dolce sciabordio delle sue onde. Voglio che le sue acque impetuose ingoino le mie paure e riportino a riva solo i miei sogni, perché io li possa raccogliere come una conchiglia e possa dischiuderli e lasciarli risplendere alla luce del mattino.

Voi amate il mare, capitano? – Si! L’amo! Il mare è tutto. Copre i sette decimi del globo terrestre; il suo respiro è puro e sano; è l’immenso deserto in cui l’uomo non è mai solo, poiché sente fremere la vita accanto a sé. …Il mare non è altro che il veicolo di un’esistenza straordinaria e prodigiosa; non è che movimento e amore, è l’infinito vivente..

Jule Verne, Ventimila leghe sotto i mari